IL TEATRO DEI FILODRAMMATICI

La sera del 28 gennaio 1978, con gli atti unici L'imbriago de sesto e La scorzeta de Limon di Rocca, la Compagnia Teatro Veneto "Città di Este" inaugura il Teatro dei Filodrammatici.

L'edificio ristrutturato con passione e sacrificio dal gruppo, è un'antica chiesa, l'ex oratorio dello Spirito Santo, un tempo sede della relativa confraternita locale; la sua facciata era esattamente frontale a quella della chiesa di S. Francesco (di modo che la platea dell'attuale teatro si trova verosimilmente nella parte già occupata dal transetto).
Lo storico estense Nuvolato non ci parla delle precise origini della costruzione (1692); ci dice soltanto che nel 1771, per provvedimento della Magnifica Comunità di Este, la Scuola dello Spirito Santo fu trasferita presso la non lontana chiesa di Santa Maria delle Consolazioni (gli Zoccoli).
Sconsacrata, l'ex chiesa ebbe da allora numerose destinazioni d'uso. La più importante, fra Ottocento e Novecento, fu quella di ospitare il Civico Istituto Musicale "Giuseppe Farinelli" (è per ciò che il vicolo che raggiunge l'edificio fu denominato Calle della Musica).
Scomparsa negli anni '50 quella gloriosa istituzione - che preparava gli orchestrali per il Teatro Sociale e per la Banda Civica - lo stabile fu adibito per qualche anno a palestra, quindi a macello, a deposito comunale, mentre le sue strutture fisiche denunciavano sempre più il peso degli anni.

Precedendo un'ipotesi di utilizzo come archivio del locale Ufficio Imposte, la "Città di Este" propose ed ottenne dal Comune una sorta di comodato: alla Compagnia veniva affidato l'edificio per trasformarlo in un teatro per la città. Com'è avvenuto, perché dal 1978 il Filodrammatici rappresenta per Este, ed il suo hinterland, un punto di riferimento obbligato nella proposta di teatro.
Da allora la "Città di Este" gestisce la sala con regolari stagioni di prosa di autunno e di primavera. Vi sono state ospiti svariate compagnie; una vetrina pressoché completa dell'attività amatoriale del Triveneto, con un repertorio amplissimo, che privilegia soprattutto il teatro veneto. [...]

Parallelamente all'attività di spettacolo, il teatro di Calle della Musica svolge altre funzioni complementari: ospita ad esempio convegni di studio, conferenze, presentazioni di varie iniziative sociali e culturali.
In una posizione tra le più caratteristiche del centro, con il suo aspetto intimo ed accogliente, si può ben dire che il Teatro dei Filodrammatici ha assunto il ruolo di "salotto pubblico" della città.

(tratto da La compagnia. 75 anni di teatro nel Veneto con la "Città di Este" 1914-1989, p. 124 e segg., Editrice Zielo, Este, 1989)



I 30 ANNI DI ATTIVITA’ DEL TEATRO DEI FILODRAMMATICI

Con l’allestimento della commedia "I ciassetti del carneval" (ossia "Chi la fa l’aspetta") di Carlo Goldoni la Compagnia Teatro Veneto "Città di Este" ha festeggiato il 20 aprile 2008 i trent’anni di apertura della sala di Calle della Musica.

L’ambizioso progetto dell’allora regista Pino Zamana, del presidente cav. Manlio Bacco e degli altri collaboratori trovava infatti compimento nel 1978, con il sostegno del Comune di Este (proprietario dello stabile) e dell’imprenditore Lohengrin Malanca, estense adottivo, grande stimatore della Compagnia.

Il nuovo testo goldoniano, scelto dal regista Stefano Baccini tra il repertorio meno noto del commediografo veneziano nell’ambito delle celebrazioni per il terzo centenario della nascita (1707-2007), ha visto in scena sia i veterani del gruppo – ad iniziare da Antonietta Cavazzini, Toni Borile e Bepi Quaglio – sia gli attori con esperienza – Marina Bertoncin, Piergianni Paiuscato, Franco Fortin, Alberto Baratella, Carla Borile – nonché varie nuove leve (giovani e meno giovani): Anna Maria Cappozzo, Andrea Pastorello, Stefano Dal Moro, Laura Peruffo e Giovanna Dima. Per il breve inserto coreografico finale della commedia ha prestato la propria collaborazione anche Alessandra Pase dell’Associazione Effedanza, che ha creato un grazioso minuetto.

Alla rappresentazione hanno assistito varie personalità, chiamate al termine dello spettacolo a dare ufficialità ad un anniversario tanto importante per la città.

Il comm. Ilario Rossi, sindaco di Este all’epoca dell’inaugurazione del Teatro, ha rammentato il contesto storico-culturale che ha portato alla concessione del secentesco ex Oratorio dello Spirito Santo (già deposito di canapa, macello comunale, istituto musicale ecc.) alla Filodrammatica, che con l’attività di prosa offre alla comunità le occasioni di “pausa spirituale” proprie dell’arte scenica.

Lo scrittore e critico teatrale Gian Antonio Cibotto ha tributato un sincero elogio alla Compagnia "Città di Este" per la missione di difesa del repertorio teatrale veneto, altrimenti dimenticato dalla cosiddetta "cultura ufficiale", dopo secoli di importante ruolo a livello nazionale. L’Assessore Provinciale alle Attività Produttive e all’Identità Veneta Flavio Manzolini ha invitato la Compagnia e i cittadini ad aver cura delle proprie radici culturali, vero investimento per il futuro del Nord Est.

Infine il sindaco di Este Giancarlo Piva ha reso un pubblico encomio alla cooperativa teatrale estense per la continuità trentennale nella gestione del teatro, attraverso l’organizzazione annuale della stagione di prosa e l’ospitalità offerta a varie attività artistiche e socio-culturali. Ha altresì promesso l’attenzione dell’amministrazione comunale per i prossimi impegni di riqualificazione dello stabile adiacente al teatro (ex studio dello scultore Gino Vascon e al contiguo ex Ufficio di Collocamento), destinato a foyer, sala prove e sede sociale della Compagnia.